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Contributi di Maria Raffaella Cangi, Alessandro Ceci, Massimiliano Nisati. Il libro si propone di analizzare la società medievale quale società di ordini e non di individui, un insieme di insiemi (quartieri, consorterie, corpi, arti, università) in sistematica competizione, rectius, conflitto tra loro, in cui la rigida suddivisione delle classi sociali era ritenuta pienamente rispondente al volere divino di cui la Chiesa si faceva portatrice coadiuvata dal potere temporale. In una sorta di simbiosi tra Stato e Chiesa, tra Papato ed Impero, in un costante dualismo di poteri. Poteri sempre pronti a condizionare ed a plasmare il popolo, i singoli, i gruppi, le corporazioni cittadine utilizzando tutta una serie di strumenti tesi all'affermazione di un rigido controllo sociale.